AIMAG SVENDUTA? LA RISPOSTA E’ NO!

Nei giorni scorsi è stato eletto il nuovo presidente di AIMAG Mirco Arletti, al quale vanno i mie miglior i auguri di buon lavoro, ma questo evento mi permette di fare un ragionamento sull’azienda di cui il comune è socio.
Aimag come si sa è una multi utility che eroga su un territorio che fa capo ai comuni della Bassa Modenese (Area Nord) e i comuni delle Terre d’Argine, servizi come quello del Gas, dell’Acqua e dei Rifiuti.
Aimag è una società che nasce come una municipalizzata, che poi si evolve fino ai giorni nostri in una moderna azienda a capitale misto, 40% di azioni in mano a “privati”, come Hera, Fondazioni Bancarie, soci operativi ed un restante 60% in mano ai Comuni.
Quando scegliemmo di entrare in questa società, si cedettero beni e servizi per un valore che se non ricordo male si aggirava all’incirca sui 30 milioni di euro, soldi dei cittadini di Carpi.

I soci si sono trovati di fronte alle imminenti scadenze delle gestioni dirette, infatti tra il 2016 e il 2021 andranno a gara la gestione dei servizi di raccolta rifiuti e il servizio idrico integrato. A questi appuntamenti Aimag deve arrivare avendo le carte in regola per partecipare e per vincere, perché solo così sarà valorizzato il capitale che i cittadini hanno messo dentro a questa azienda, se Aimag perdesse la gestione di questi due importanti servizi il suo valore calerebbe e i 30 e più milioni di euro di Carpi si trasformerebbero come di incanto in un pugno di mosce .

Ho sentito tanto parlare di AMAG come azienda svenduta al privato Hera, (che Hera sia una azienda quotata in borsa lo sanno anche i bambini, ma è bene ricordare che il 58% delle sue azioni sono in mano ai Comuni).
Facciamo una supposizione e mettiamo che AIMAG sia al 100% dei Comuni (vietato dalla legge) e questi siano sicuri che l’azienda abbia le caratteristiche per vincere le gare.
Alla fine se queste per un eccesso di scurezza e di provincialismo venissero perse, cosa succederebbe?
Di scuro che Carpi avrebbe in mano delle azioni che non varrebbe più un gran che.
Quindi degli amministratori che non vogliono buttare via dei “soldi” dei cittadini, giocando d’azzardo, si devono preoccupare di mettere l’azienda nelle condizioni di poter partecipare alla gara e di vincere, ed è in questa ottica che la vendita del 25% delle azioni di AIMAG deve essere inquadrata.


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