L’eolico potrebbe raggiungere il 12% della domanda globale di energia elettrica al 2020 e fino al 22% entro il 2030. E’ quanto si legge nel rapporto ‘Global Wind Energy Outlook 2010’ (Gweo 2010) pubblicato da Greenpeace International e il Global Wind Energy Council.
Lo studio spiega come l’energia eolica giocherà un ruolo chiave nel soddisfare il crescente bisogno di energia a livello globale, contribuendo insieme a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. I mille GW di nuova potenza previsti al 2020 comporteranno un risparmio di oltre 1,5 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno. Tale riduzione rappresenterà il 50-75% degli obiettivi di riduzione assegnati ai Paesi industrializzati nell’ambito della discussione post–Kyoto. Entro il 2030 saranno 34 i miliardi di tonnellate di CO2 risparmiati grazie ai 2.300 GW di nuovi impianti installati.
“L’energia eolica contribuirà in maniera determinante alla produzione di energia pulita – afferma Steve Sawyer, Segretario generale del Gwec – ma c’è bisogno di un impegno concreto da parte dei governi. La tecnologia eolica fornirà ai Paesi uno strumento fondamentale per affrontare le sfide del domani e realizzare la rivoluzione energetica di cui il nostro pianeta ha urgente bisogno”.
Oltre ai benefici ambientali, l’energia eolica ha un ruolo molto importante nella crescita economica ed è riuscita ha creare 600.000 nuovi posti di lavoro. Nei prossimi anni, lo sviluppo continuerà; si stima infatti che entro il 2030 saranno 3 milioni le persone direttamente o indirettamente coinvolte professionalmente nell’eolico.
“Nel corso del 2010, i 600.000 lavoratori dell’industria eolica hanno costruito una nuova turbina eolica ogni trenta minuti, un terzo delle quali in Cina – afferma Domenico Belli, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. – Entro il 2030, il mercato sarà tre volte più grande di quello odierno arrivando a 202 miliardi di euro di investimenti. Una nuova turbina ogni sette minuti è il nostro obiettivo”.
Già oggi l’eolico è presente in 75 paesi e rappresenta, in alcuni di essi, la principale fonte di produzione di energia elettrica. “Interessante il fatto che la gran parte della crescita dell’eolico si stia registrando nei Paesi non industrializzati – ha commentato Klaus Rave, portavoce del Gwec -. Entro il 2030, ci aspettiamo che almeno la metà delle nuove installazioni sia realizzata nei Paesi in via di sviluppo”. In questo quadro la Cina rappresenta il primo mercato eolico al mondo e sede delle più importanti industrie del settore. Entro il 2020 la Cina vedrà decuplicare le sue installazioni di impianti eolici rispetto ai 25 GW registrati alla fine del 2009.


Rispondi