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Un torinese, un fiorentino, un pugliese. Non è l’inizio di una barzelletta. È il nostro video con interviste a ritmo serrato a Chiamparino, sindaco del capoluogo piemontese, a Matteo Renzi, primo cittadino a Palazzo Vecchio, a Nichi Vendola, governatore della Puglia e leader di Sinistra Ecologia e Libertà. Dove ognuno dei tre esponenti politici risponde alle medesime domande. Sette domande per capire come muoversi per riportare a galla l’Italia sconfiggendo il berlusconismo e cosa deve fare la sinistra, e il Pd, per vincere alle prossime elezioni. A ogni interrogativo, ognuno dà la sua risposta. Nel suo stile.Il primo un veterano, gli altri nomi più “freschi”, se così si vuol dire. Tre politici che, per le loro idee e proposte si muovono tutti sullo scenario nazionale e affrontano ogni giorno problemi concreti perché guidano amministrazioni vuoi cittadine vuoi regionali. Nessuno di loro è figura di “palazzo”: non a caso “concretezza” è un concetto che amano molto e rivendicano. Insieme al bisogno di una sinistra che crea una alternativa sua e credibile per governare il Paese senza attaccarsi solo all’antiberlusconismo come collante.La prima domanda tocca quella “rottamazione” di dirigenti da troppi anni ai vertici evocata da Renzi: per il nuovo candidato premier del centro sinistra è un problema generazionale o di contenuti? Se Chiamparino diffida delle rottamazioni come delle cooptazioni, per il sindaco di Firenze bisogna anche costruire idee e un sogno, per Vendola anche i contenuti sono legati alle generazioni. La seconda domanda mette in campo un dilemma: con il Pd accusato di essere lontano dai problemi della gente, ma che quando cerca di fare qualcosa di concreto è accusato di inciucio, qual è la via d’uscita? “Mettere al centro le cose da fare, i programmi”, dice Chiamparino, “dare risposte precise, puntuali, ma io con Fini mai”, dichiara Renzi, sì a “compromessi necessari e utili, o a quelli sbagliati e a mediazioni”, commenta Vendola. I tre poi devono indicare quali sarebbero i loro “cinque punti” programmatici. Da un fisco equo a una politica con meno parlamentari pagati meno alla lotta delle precarietà del nostro tempo, qui senso e toni cambiano parecchio. Concordano invece alla domanda se la sinistra ha sottovalutato Berlusconi: la risposta è sì. Quinto interrogativo: chi si sente pronto a correre come candidato premier del centro sinistra? Vendola ricorda che si è candidato, Renzi vuol rivincere il Comune della sua città, Chiamparino è pronto ma quel che conta è che la sinistra si presenti come valida alternativa agli elettori. Sesta domanda: dovrà essere Bersani a sfidare l’attuale premier? Decidano le primarie, sostengono il torinese e il pugliese. Prima decidiamo cosa vogliamo e dove vogliamo andare perché “questo dibattito fa addormentare anche chi soffre d’insonnia”, replica secco il fiorentino. Settima e ultima questione: il web servirà a battere Berlusconi con le sue tv? E qui l’approccio generazionale si fa sentire. Però nessuno dei tre affida a internet proprietà salvifiche: il virtuale è indispensabile purché si connetta con le piazze fisiche e si metta da parte il politichese e relativi bizantinismi.

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