La realtà come vedete, di questi tempi, supera in volgarità il sarcasmo. Del resto accade anche al cinema. E però io non credo, l’ho detto e lo ripeto, che l’Italia sia un paese di uomini che mandano le figlie a casa del miliardario per farsi mantenere da loro. Penso che l’inciviltà sia molto più rumorosa della civiltà, è per questo che si sente solo quella. Le urla gli strepiti le volgarità fanno chiasso, fanno audience in tv. È così che è avvenuta la trasformazione antropologica di questi anni: a forza di esibire il peggio sul palcoscenico, a forza di farne un modello così che tutto il resto – silenzioso, affaticato dal lavoro dei giorni – diventasse il retaggio triste di un’umanità minoritaria e moralista. Invidiosa, persino. È stato questo il leit motiv: chi non partecipa alla gara di rutti è perchè non sa farne di abbastanza forti.
È un argomento che con le donne si declina in chiave estetica: quelle che non si stendono in posizione orizzontale – come diceva Daniela Santanchè prima di diventare sottosegretario – si indignano solo perchè sono racchie, vecchie, in menopausa. Potendo lo farebbero. Io dico di no, dico che la maggioranza degli italiani e delle italiane non si prostituisce né fa prostituire le figlie perchè non vuole, non perchè non può. Le migliaia di firme di donne di ogni tipo che continuano ad arrivare sul nostro sito dicono questo. Sarà questa la valanga che prima o poi travolgerà l’osceno spettacolo: la marcia di chi finora ha taciuto, la voce dignitosa di chi non fa parte dello show.
Oggi la pretesa di comprare qualunque cosa si sposta dove serve: la Lega e la Chiesa. Ecco dunque pronti i soldi, nella busta del federalismo fiscale reclamato da Bossi e, per il Vaticano, ecco pronti 700 milioni di euro in esenzione dall’Ici. Basteranno? Parrebbe di no, stando a quanto ha detto il cardinale Bertone. Pochi giorni fa il Papa era stato più esplicito nel condannare l’educazione sessuale nelle scuole come pericolosa perchè “riflette un’antropologia contraria alla fede”. La prudenza di giudizio sulle pratiche sessuali collettive esibite come normale passatempo significa che quell’esempio, dunque quel tipo di modello educativo, è meno pericoloso della semplice conoscenza del corpo umano?


Rispondi