L’attuale sistema degli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili ha consentito all’Italia di attrarre negli ultimi anni investimenti per miliardi di euro con effetti concreti sia sul lato della produzione di energia, dove la percentuale delle rinnovabili supera oramai il 20% del totale, sia sul lato occupazionale con la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro.
Negli ultimi due anni, caratterizzati dalla grave crisi economica, il settore delle fonti rinnovabili ha continuato ad attrarre investimenti, generare utili, occupazione, filiere industriali importanti.
La spina dorsale di questo “movimento” – si legge nella nota stampa congiunta delle associazioni – è stato un sistema nazionale di incentivi efficiente ed efficace, modulato quasi sempre con sapienza e innovazione anche rispetto alle esperienze compiute da altri Paesi europei.
Nel comunicato stampa le associazioni sottolineano che questo sistema di incentivi necessita una profonda revisione che consenta di eliminare alcune distorsioni interne e di rispondere in maniera efficace agli ambiziosi obiettivi europei al 2020.
Secondo le associazioni, la recente approvazione del Nuovo Conto Energia per il solare e delle Linee Guida sulle Autorizzazioni per gli impianti rinnovabili e l’adattamento della normativa regionale hanno avuto il fondamentale pregio di definire un orizzonte temporale di stabilità, condizione ideale per attrarre nuovi investimenti e per non fermare quelli incorso.
Il decreto proposto dal governo pur presentando indubbi meriti di chiarezza e di sistematicità della materia e contenendo notevoli passi rispetto all’incentivazione della generazione termica e della biomassa, include alcuni elementi negativi in grado di bloccare lo sviluppo del settore.
Tra gli emendamenti proposti dalle associazioni vi è la limitazione sugli impianti solari fotovoltaici a terra – per distinguere i casi di aree agricole di pregio dalle altre, affidando la competenza alle Regioni – e la riduzione del taglio del prezzo dei Certificati Verdi, dal 30% al 15% del valore attuale, più congruo rispetto ai costi effettivi.
“Non vorremmo che – concludono i rappresentanti – dopo un’assurda campagna di disinformazione sulle fonti rinnovabili, il Governo con l’intento ufficiale di sistematizzare gli incentivi alle rinnovabili, ne provochi di fatto un rallentamento se non il blocco di alcune tecnologie”.
http://www.ecosportello.org/sezione.php?sid=15&nltp=ENER&nlid=312&nlnid=4121


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