Vorrei essere chiaro su questo punto. Chi ha subito danni dal sisma del maggio scorso , alle proprie abitazioni o aziende, che abbiano un vincolo tipologico, e questo impedisse la ristrutturazione e la ricostruzione, questo vincolo lo toglieremo! Senza se e senza ma.
La legge regionale ci da due possibilità di farlo con il “piano delle ricostruzione”, e noi lo faremo. Nel frattempo, cioè fino alla sua approvazione, se si rendesse necessario, porteremo i singoli casi in consiglio per l’eliminazione del vincolo. Quindi useremo tutti gli spazi che la norma, e la legge ci concede per essere al fianco di chi ha subito danni con il terremoto.
In questa ottica ci stiamo indirizzando anche per la identificazione delle UMI (Unità minime di Intervento). Il nostro intento è quello di identificarle con le Unità Strutturali (per ricevere il contributo della ricostruzione serve presentare un progetto di messa a norma per Unità Strutturali).
E’ capitato che più proprietari di una medesima “Unità Strutturale” non concordassero sulla modalità di intervento, questo potrebbe portare alla non presentazione nei tempi dovuti il progetto di messa a norma, con conseguente perdita del contributo. Ad oggi l’unico modo per provare a sollecitare il proprietario che non vuole intervenire è rivolgersi ad un Tribunale, con conseguente perdita di tempo e spese legali.
Con la identificazione delle UMI come Unità Strutturale, l’ente pubblico cioè il Comune, può sostituirsi al proprietario recalcitrante, addebitandogli poi i costi degli interventi non coperti dal contributo, o peggio arrivare all’esproprio.
Questa scelta la vogliamo fare per dimostrare in modo concreto che noi siamo a fianco di quei cittadini e di quelle imprese che hanno subito danni gravi dal terremoto.
PER APPROFONDIRE:
In Consiglio le richieste di concessione contributi per il sisma
L’assessore Tosi sul tema ha risposto ad una interrogazione di Depietri (Pd) –Comunicato stampa n.70 del 26/03/2013
http://www.regione.emilia-romagna.it/terremoto


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