Negli ambienti del Quirinale si ribadisce che nessuna presa di posizione politica di qualsiasi parte puo’ oscurare il fatto che ci sono prerogative di esclusiva competenza del Presidente della Repubblica. E al richiamo del Quirinale replica “romanamente” Denis Verdini, coordinatore del Pdl: ”Noi sappiamo che il Capo dello Stato ha le sue prerogative ma ce ne freghiamo, cioe’ politicamente riteniamo che non possa accadere questo. Anche i partiti hanno le loro prerogative”. Verdini si riferisce all’ipotesi che, in caso di caduta del Governo, ”il Capo dello Stato, nelle sue prerogative, possa pensare che per risolvere i problemi di questo Paese si mandi a casa chi ha vinto le elezioni, Berlusconi e Bossi, e si mandi al Governo chi le ha perse, Casini e Bersani. E su questo si innesca una polemica perche’ noi andiamo a toccare le prerogative del capo dello Stato. Noi sappiamo che le ha ma ce ne freghiamo, cioe’ politicamente riteniamo che non possa accadere questo. Anche i partiti hanno le loro prerogative”. ”Ricordate che dal 1994 – ha concluso Verdini – da quando c’e’ questo sistema, nessun Capo dello Stato si e’ mai sognato di affidare il Governo a qualcuno di diverso da chi aveva vinto le elezioni, fosse questi Prodi o Berlusconi. L’incarico lo ha dato a chi le elezioni le ha vinte. Voglio vedere: come fa se cade il Governo a dare l’incarico a chi le elezioni le ha perse?”.
La nota del Quirinale e’ stata dettata dalla necessita’ di mettere al riparo le prerogative di esclusiva competenza del Capo dello stato dalla polemica politica di questi giorni che, in vista del voto del 14 dicembre, si esercita anche nel delineare scenari che sconfinano, appunto, nelle prerogative del capo dello Stato, come ad esempio lo scioglimento, o meno delle Camere e l’eventuale ricorso alle urne. Tra gli altri, oggi il presidente della Camera Gianfranco Fini, ha chiamato in causa proprio il presidente della Repubblica quasi ”interpretandolo” come ha accusato il ministro Altero Matteoli: Se il governo il 14 dicembre non otterra’ la fiducia ”l’Italia non andra’ a votare”, ha detto Fini aggiungendo che ”il capo dello Stato sa cosa fare”. ”Non si andra’ a votare ma non si potra’ continuare con la situazione che c’e’ oggi. Non dico di piu”’, ha concluso il presidente della Camera. Quindi Matteoli ha criticato non solo la presa di posizione di Fini, ma anche il fatto che il Quirinale non abbia diffuso ”note di protesta” per questa invasione di campo. Poi in serata la puntualizzazione dagli ambienti del Colle.
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