I segnali di un radicamento nella nostra provincia cominciano ad essere tanti e troppo evidenti. Il sospetto di inquinamento nel tesseramento del PDL, il procuratore aggiunto di Modena Lucia Musti sotto tutela dopo minacce, proiettili inviati a dirigenti della CNA, minacce al giovane e coraggioso giornalista Tizian, furgoni bruciati a Vignola, le mani della A ndrangheta sul fotovoltaico in provincia, sono solo gli episodi di questi ultimi giorni.
Il “mostro” sta alzando la testa, e se lo fa è perché ha la convinzione di avere la forza per farlo. Non dobbiamo permetterlo, non dobbiamo permettere che la nostra comunità sia attaccata da questo cancro. Dobbiamo reagire, come istituzioni, come partiti, come cittadini, come associazioni di categoria, sindacati, associazioni culturali, per costruire un argine invalicabile, per ricacciare il “mostro” nell’abisso da cui è venuto.
Le mafie sono qui, i segnali sono inequivocabili, e questo non è problema per la politica, o per le istituzioni, o per le imprese, o per qualche poliziotto o inquirente, questo è un problema che coinvolge tutti noi, coinvolge l’intera comunità, in tutti i suoi strati. Solo con una reazione forte da parte di tutti potremmo avere la meglio, solo stando uniti possiamo sconfiggerli.

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